Gli studiosi delle discipline storiche e sociali si concentrano ormai da alcuni decenni sull’analisi delle caratteristiche dei flussi migratori tra l’Età Medievale e l’Età Contemporanea. Le ricerche sulle politiche di integrazione degli Stati hanno mostrato la complessità delle strutture sociali e comunitarie in cui le minoranze religiose si inseriscono. Così come, l’analisi dei fattori di espulsione dalle terre natie ha reso possibile una maggiore comprensione dei molteplici interessi economici e politici connessi agli esodi di massa. E tuttavia, minor attenzione è stata dedicata ai protagonisti delle vicende migratorie: quali sono le strategie che i futuri migranti adottano nelle complicate fasi di allontanamento (temporaneo o definitivo) o espulsione dai luoghi di residenza? Come affrontano le sfide conseguenti all’inserimento nel nuovo contesto religioso, sociale e politico di arrivo? L’invito all’analisi dei flussi migratori fornito dall’antropologa Pnina Werbner appare da questo punto di vista fondamentale: l’esperienza migratoria è osservabile come un processo in cui le differenti fasi – di partenza, arrivo, consolidamento, espansione e riproduzione di ritualità specifiche – sono intrecciate l’una all’altra (Werbner 1990). Lo spazio geografico si presenta così come un luogo in continua ridefinizione, caratterizzato dall’incontro con l’altro: i confini, materiali e immateriali, sono vivi e presenti ma costantemente rinegoziabili (Arru, Cagliotti, Ramella 2002). L’analisi dei flussi migratori delle minoranze religiose rappresenta così una opportunità unica per poter comprendere il processo creativo di incontro con le maggioranze sociali. L’invito rivolto agli studiosi è quindi di rivolgere lo sguardo ai flussi migratori in un’ottica diacronica e sincronica, ricostruendo e connettendo i contesti di azione in cui si trovarono ad agire le minoranze religiose durante le differenti fasi dell’esperienza migratoria. La Call for Paper è caratterizzata da un approccio inter e multi disciplinare: saranno accolti contributi che sapranno coniugare differenti approcci, in un contesto di analisi organico. Particolare attenzione verrà rivolta alle proposte che sapranno saldare la lettura dei flussi migratori in chiave locale e globale.. A titolo esemplificativo ma non esclusivo, verranno accolti progetti di natura storica, demografica, storico-artistica, antropologica, economica, filosofica e letteraria. Particolare attenzione verrà rivolta alle proposte che toccheranno i seguenti punti:
1. l’evoluzione delle pratiche culturali, identitarie e religiose dei gruppi migranti, dal contesto di partenza a quello di arrivo;
2. il rapporto tra maggioranze e minoranze sociali nei paesi di espulsione e di arrivo;
3. l’analisi delle strutture demografiche e sociali nei paesi di partenza e in quelli di arrivo;
4. l’analisi delle strategie di azione e resistenza delle minoranze religiose nelle fasi di espulsione e insediamento;
5. le pratiche professionali e l’inserimento nel tessuto lavorativo delle realtà coinvolte;
6. Riflessioni teoriche sui modelli di integrazione nell’arco temporale considerato; 7. L’evoluzione delle strutture comunitarie dei gruppi migranti, a partire dall’analisi delle gerarchie comunitarie, della presenza di élite e rapporti clientelari;
8. l’analisi di fonti diaristiche e letterarie nonché della corrispondenza intrattenuta dai migranti.
Modalità e tempistiche di invio delle proposte
Le proposte in lingua italiana, francese o inglese (non superiori alle 1000 battute spazi inclusi) potranno essere inviate all’indirizzo e-mail bettassamarco@gmail.com, accompagnate dal curriculum studiorum dell’autore. La documentazione richiesta è da inviare esclusivamente in formato .pdf. Il termine per la presentazione delle preposte è il 19 Ottobre 2019. Il termine ultimo per l'invio degli articoli completi richiesti ai contributori selezionati sarà il 31 Dicembre 2019. Gli articoli saranno oggetto di doppio referaggio.
Scarica il Call in italiano
Scarica il Call in inglese
Scarica il Call in francese