Gaetano Rando analizza le opere del prolifico scrittore italoaustraliano Pino Bosi. Nato a Gorizia nel 1933 ed emigrato in Australia all’età di diciotto anni non si accontentò di integrare il suo inglese scolastico con la lingua parlata ma appena giunto nel nuovo continente decise di studiare la lingua dagli inizi. Il linguaggio ha una notevole rilevanza negli scritti di Bosi, pubblicati sia in italiano che in inglese, egli si sforzò infatti di unire all’italiano popolare quello parlato dagli emigrati. Conquistò il successo con una serie di racconti, poi confluiti in Australia Cane, il suo libro più noto di ambiente italoaustraliano. Attento ai temi della diversità etnoculturale, Bosi analizzò anche quelli relativi alla stratificazione sociale all’interno della comunità immigrata.
Il saggio di Chiro e Smolicz analizza l’esperienza del mantenimento linguistico da parte di un gruppo di studenti di origine italiana in Australia. Si tratta per lo più di giovani di seconda generazione di circa vent’anni. Gli autori integrano dati quantitativi con l’analisi delle storie di vita. Emergono le difficoltà derivanti da una situazione di apprendimento di tre lingue: l’italiano, l’inglese e il dialetto di origine che viene parlato a casa. Nonostante lo scarso interesse della comunità italiana per l’Italiano standard, cui semmai preferisce come lingua veicolare il dialetto, che ha portato ad una parziale perdita della conoscenza della lingua, gli italiani in Australia si collocano ancora in una posizione intermedia rispetto al mantenimento della lingua, se confrontati ad altre comunità etniche.
L’integrazione linguistica costituisce un fattore determinante nel processo di integrazione nella società ospite, in particolare nel processo di ripensamento del senso di appartenenza. L’identificazione è il risultato dell’integrazione strutturale, nei campi dell’istruzione e lavorativo, e il senso di appartenenza emerge quale risultato del processo di integrazione nella società ospite. Gli immigrati italiani e i loro discendenti a Grenoble, in Francia, sono catalogati in due principali gruppi, i francesi e gli italiani, a loro volta suddivisi in altri due gruppi intermedi: franco-italiani e italo-francesi. Obiettivo del saggio di Avenas è di determinare il ruolo esercitato dall’integrazione linguistica nel sentimento di appartenenza e in quale misura l’identità etnica influenza l’uso della lingua.