Nel secondo dopoguerra la popolazione australiana modificò profondamente la sua composizione. In questo periodo in Australia mentre si cercava di incoraggiare l’immigrazione, con accordi di emigrazione assistita, si iniziarono a temere le conseguenze dell’impatto di una popolazione non British sul territorio. Nel 1952 quando l’Accordo di emigrazione assistita con l’Italia era appena entrato vigore, una crisi economica bloccò i contingenti in partenza. Chi era già in Australia non poté rientrare a causa delle clausole dell’Accordo, e dovette patire mesi di attesa e di disoccupazione nei campi di lavoro. Il saggio analizza i vari passaggi che portarono alla ratifica dell’Accordo e i problemi connessi ai primi tentativi di applicazione dello stesso.
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