
La storia migratoria italiana è ripresa con cifre a cinque zeri: 120.950 cittadini italiani nel 2020 secondo l’ISTAT. Si registra dunque un incremento di oltre il 183% rispetto al 2010, quando i cittadini emigrati non superavano i 40.000. Le 100.000 unità erano state toccate per la prima volta all’inizio della grande emigrazione nel 1880 e sono state superate con ritmo sempre crescente dal 2015 al 2019, che rilevava ben 122.020 partenze.
Pur mantenendo alti i numeri di emigrazione, il 2020 ha però segnato un’inversione di tendenza e, come indica il Centro Studi e Ricerche IDOS, registra per la prima volta dall’inizio del XXI secolo una riduzione di cancellazioni all’anagrafe pari al 8,0% rispetto all’anno precedente. La pandemia da Covid-19 e le conseguenti restrizioni sulla mobilità internazionale hanno certamente influito, benché, come sottolinea IDOS, non abbia fermato del tutto i flussi migratori né incrementato i ritorni in Italia.
Nonostante le statistiche e le stime numeriche, i dati dell’emigrazione rimangono difficili da quantificare con precisione poiché il migrante di oggi attraversa le frontiere europee senza visti e permessi di soggiorno e spesso tralascia la cancellazione anagrafica dall’ultimo comune di residenza in Italia. Di conseguenza, la dimensione reale del fenomeno supera abbondantemente i dati ufficiali e, secondo alcune stime, può più che raddoppiare.
A lasciare l’Italia non sono solo lavoratori specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Rispetto alle migrazioni del passato cambiano però le motivazioni: non sempre la ricerca di lavoro risulta essere il fattore dominante,ma si emigra anche per cercare una migliore qualità della vita, per amore, o per studio.
Il Centro Altreitalie si è occupato in maniera approfondita del fenomeno attraverso due ricerche finanziate dalla Compagnia di San Paolo i cui risultati sono stati pubblicati in due volumi a cura di Maddalena Tirabassi e Alvise del Pra':"La meglio Italia. Le mobilità italiane nel XXI secolo", pubblicato nel 2014 e Il mondo si allontana? Il COVID-19 e le nuove migrazioni italiane, pubblicato nel 2020.
La presente sezione – che per ovvi motivi non potrà essere esaustiva –vuole essere uno strumento per addetti ai lavori o semplici interessati che vogliano reperire dati, storie, materiali ed altro su questo fenomeno molto complesso.
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