Alla luce delle scritture (o ri-scritture) delle scrittrici e degli scrittori migranti e post-coloniali, il concetto di letteratura nazionale viene messo in discussione dall’interno e riformulato. L’articolo non propone limiti, né metodologici né teorici né cronologici, nello studio di tale branca della letteratura contemporanea, ma prova a tirare le somme dei diversi approcci che si intersecano. Le narrazioni di Cristina Ubax Ali Farah, Ornela Vorpsi, Anilda Ibrahimi, Maria Abebù Viarengo e Amara Lakhous, tra gli altri, mostrano la difficoltà di definire gli scrittori migranti alla luce del semplice assioma «nazione/lingua/letteratura». Ciò che oggi si sta mettendo in moto è una radicale trasformazione delle letterature nazionali che, attraverso le sollecitazioni degli scrittori migranti e postcoloniali, tendono a ridefinirsi, così come si ridefinisce, a livello sociale politico e geografico, un mondo circostante caratterizzato dalle migrazioni.
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