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Ciao Italia!

Un secolo di immigrazione e cultura italiana in Francia (1860-1960).

28 marzo-10 settembre 2017, Palais de la Porte Dorée, Paris

“Dall’Unità di Italia agli anni ’60, gli italiani furono gli stranieri più numerosi ad occupare i posti di lavoro creati dalla crescita economica francese, anche se gli arrivi sono cominciati molto prima dell’Unità e continuano tuttora con le masse di giovani precari e disoccupati. Citati oggi come esempio di integrazione perfetta, gli italiani hanno dovuto affrontare razzismo, xenofobia, pregiudizi, aggressioni sul lavoro e per strada (storico in questo senso il massacro di Aigues-Mortes, per citarne solo uno)”. È quanto si legge su “Focus In”, magazine diretto a Parigi da Patrizia Molteni
“Sono però riusciti ad emergere per la forza lavoro, la creatività, l’onestà… e a scalfire i cliché, anche se, si sa, gli stereotipi hanno vita lunghissima. Grazie a coloro che hanno svolto un’opera di convincimento quotidiana, attraverso gesti, parole e comportamenti che hanno saputo rassicurare i loro ospiti, forse anche all’immagine che l’Italia ha sempre avuto (ricordiamoci i Grand Tours, in cui un soggiorno nel Belpaese era considerato necessario a chiunque volesse intraprendere la carriera dell’artista), attraverso l’immagine che il cinema ha saputo esportare, quella del Neorealismo (tuttora ancorata nelle mente dei francesi), quella di un paese povero ma pieno di grandi speranze e di grandi sentimenti e che ha prodotto non pochi Maestri del grande schermo, seguita dalla Commedia all’Italiana, da Fellini e la sua Dolce vita, un’immagine più elegante e godereccia di un savoir vivre à l’italienne. Ecco perché, la mostra ci porta fino agli anni ’60, quelli in cui, con il film di Fellini, cambia l’immagine degli italiani. Sono anche gli anni della guerra d’Algeria che porterà in Francia tutt’altro tipo di immigrazione, quella dei magrebini, con un altro colore di pelle, spesso con un’altra religione. Ma questa è tutta un’altra storia.
"Tra diffidenza e desiderio, violenza e passione, rifiuto e integrazione, la mostra traduce le contraddizioni specifiche della storia di questa immigrazione, mettendo in luce l’apporto degli italiani alla società e alla cultura francesi", spiega il Commissario generale della mostra, Donimique Païni che ha cercato, appunto, di "giocare" con i cliché e i pregiudizi per tracciare il percorso geografico, socio-economico e culturale degli italiani in Francia.
La mostra “Ciao Italia!”, in programma dal 28 marzo al 10 settembre, abborda temi come la religione, la stampa, l’educazione, l’arte, la musica e il cinema, lo sport e la gastronomia e mostra gli italiani - operai, minatori, muratori, agricoltori, artigiani, commercianti o imprenditori - che "hanno fatto la Francia", con un omaggio ai più grandi come Yves Montand, Serge Reggiani, Lino Ventura o le famiglie Bugatti e Ponticelli.
400 oggetti, film, carte geografiche, opere d’arte che ci fanno scoprire quella che è sempre stata la schizofrenia della presenza italiana nel mondo, il meglio e il peggio, la semplicità e la complessità, artisti ed artigiani del proprio destino. E una serie di eventi culturali che vanno dal circo dei Fratellini e l’imperdibile Bal Rital a conferenze, concerti, spettacoli...il programma è disponibile qui”. (aise) Vai all'articolo completo

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