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Pratiche e limiti della penetrazione fascista nelle comunità italoamericane: il caso della Scuola Italiana di San Francisco

 

Tommaso Caiazza, Università Ca’ Foscari di Venezia

 

Nel periodo tra le due guerre il consolato italiano a San Francisco si adoperò affinché il doposcuola di lingua italiana, organizzato dalla locale comunità italoamericana nel 1885, diventasse uno dei pilastri della sua «propaganda di italianità». Infatti, tramite il doposcuola, il rappresentante del governo sarebbe potuto entrare in contatto diretto con le famiglie immigrate e con la numerosa seconda generazione italoamericana; questo avrebbe consentito di fascistizzare nel pro-fondo una comunità che si voleva sollecita alle richieste provenienti dal Governo di Roma. Per far sì che il doposcuola della comunità diventasse uno strumento appropriato ai fini propagandistici, il con-solato dovette ricercare la cooperazione dei maggiori attori sociali presenti nel gruppo italiano: i prominenti e gli ambienti cattolici. Il saggio si sofferma su una ricostruzione dettagliata dei rapporti inter-corsi tra la rappresentanza di Roma e i vertici della comunità italoa-mericana, rilevando i momenti di collaborazione e di contrasto che contribuirono al sostanziale fallimento delle ambizioni del consolato.

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